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“Cappelletti is one of those Italian musicians who continue to elude fame despite the high quality of their work. He is an original pianist, with some romantic tendencies in his playing that may put off many, yet his soloing and composing are always convincing and intelligent”

Phillip McNally

“Questa è una musica originale, delicata, che del tango ha la struggente tristezza e del jazz l’energia”

Gianmario Maletto

“...... Arrigo Cappelletti è riuscito a crearsi una precisa identità fra i pianisti del jazz italiano. Comasco, fine intellettuale, costantemente ispirato ad una personale visione di una contemporaneità intesa nel senso più agile ed ampio del termine, il suo percorso musicale è stato segnato da una sorta di nomadismo dal passo sicuro e dalla stringente coerenza”

Gianfranco Salvatore

“ Ne è intestatario il pianista lombardo Arrigo Cappelletti che, tra le voci più originali e fertili del nostro jazz, è indubbiamente tra le meno evidenziate (e di qui parte, doloroso, un mea culpa anche da parte di chi scrive). Stavolta però sarà difficile trascurare un CD appassionato, stupendo, mirabilmente congegnato come questo Pianure......”

Maurizio Favot

“Cappelletti is, above all, a melodist, with a striking ability to improvise with a direct, yet ceceptive, lyrical simplicity and a thoughtful, frequently introspective demeanor”

Art Lange

“Ellington e Monk, Paul Bley e Bill Evans, Bartok e Satie: sono molti i riferimenti che Arrigo Cappelletti utilizza in questo splendido disco per piano solo.....Ma nel lavoro di Cappelletti i riferimenti sono solo pretesti, spunti per sviluppare un discorso solistico originale e compiuto, fatto di intensità e lirismo ma tenuto saldamente agganciato alle esigenze del ritmo dal tocco limpido e teso.”

Roberto Parmeggiani

“His pieces compellingly display the various roots of his sensibility. There is the open, melodious flow of jazz pianists like Bill Evans or Paul Bley; the pulsing energy and odd meters of tango; and allusions to the dancing earthy suductiveness of Italiuan folk music. Cappelletti’s playing has a spare, harmonically abstract elegance built from open blocked chords and fleeting, single note runs”

Michael Rosenstein

“Ottaviano has seldom sounded better than he does on Samadhi (****), which includes two good tunes of his own as well as a thoughtful treatment of John Taylor’s Windfall and Cappelletti at his composing best in Neve and Incipit”

Penguin Guide to Jazz

“Tra pudore e canto aperto, aeree linee melodiche e concettose ruminazioni.....”

Claudio Sessa

“Questa musica gode di una libertà che non è mai alea, muovendosi con quel limpido procedere, sobrio ed essenziale, che è connaturato al modo di esprimersi di entrambi i musicisti. E quanto al tango, raramente è presente in modo esplicito; viene più che altro evocato attraverso uno sguardo al suo mondo espressivo, la cui componente lirico-malinconica tocca corde alle quali i due musicisti (soprattutto Cappelletti) sono molto sensibili: Si può allora dire che ci troviamo di fronte ad una riflessione sul clima emotivo del tango, fatta usando le parole e la sintassi del jazz”

Maurizio Franco

“A Cappelletti Bley serve (anche) come pretesto per esplorare il senso del fare musica: il suo libro è dunque utilissimo a tutti gli ascoltatori curiosi, perché scardina molti luoghi comuni sul modo di percepire e capire la musica”

Claudio Sessa

 

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